L’amore sublime“, edito dalla casa editrice Bookabook, è un romanzo giallo pubblicato il 13 dicembre 2018 e in vendita in tutte le librerie e su Amazon.

l'amore sublime eleonora d'errico

Trama

Clelia, un’affascinante donna di trentadue anni, scompare da Argento, dove lavora come giornalista e dove vive con il marito Corrado Monno, sindaco del paese. A due anni dalla scomparsa, il suo corpo viene ritrovato privo di vita sugli scogli di Porto Luce, piccolo borgo del sud Italia. Dai primi accertamenti, la donna sembra essere morta per cause naturali, così il caso viene presto chiuso. Matteo, collega e amico da sempre innamorato di Clelia, non crede a questa versione dei fatti e inizia a indagare a ritroso sulla vita della donna, aiutato da Carlo, questore di Porto Luce, e da Vanessa, migliore amica della donna. Verranno a galla inquietanti segreti, che faranno luce sulle menzogne di un sistema sotterraneo e corrotto, che tra ricatti, paure e tangenti ha portato a insabbiare la verità sulla vita e sulla morte della giovane donna.

Tutto ebbe inizio dalla fine

Un giorno, mentre mi trovavo alla guida della mia auto, ho avuto chiara una storia.
O meglio: la FINE di una storia.
Ho deciso che avrei scritto un romanzo che avrebbe avuto proprio quella fine là.

C’era una frase che mi saltellava in testa, una frase scritta niente poco di meno che da Kant.
Era la definizione di “SUBLIME”.
Usiamo il termine per indicare qualcosa di perfetto, ma non è questo il suo significato.

Sublime è il senso di sgomento che l’uomo prova di fronte alla grandezza della natura, sia nell’aspetto pacifico, sia ancor più, nel momento della sua terribile rappresentazione, quando ognuno di noi sente la sua piccolezza, la sua estrema fragilità, la sua finitezza, ma, al tempo stesso, proprio perché cosciente di questo, intuisce l’infinito e si rende conto che l’anima possiede una facoltà superiore alla misura dei sensi

immanuel kant

“L’amore sublime”
non è una storia d’amore,
ma è una storia sull’amore

Intervista a me stessa

Quanto di vero c’è nel romanzo? Quando di autobiografico e quanto inventato?

Nulla è vero, ma niente è inventato. Per quanto non sia un romanzo autobiografico, c’è molto di me.

Ti rispecchi in uno dei personaggi? Nel protagonista, per esempio?

In nessuno in particolare, mi sento ovunque nel romanzo, sparpagliata qua e là.

Nel romanzo parli di giornalismo… Quanto c’è di tuo nella visione che Matteo, il protagonista, ha di questo mestiere?

In quello tutto: il mio modo di vedere il giornalismo è esattamente quello descritto da Matteo.

Che genere di scrittore sei?

Impulsivo. Non riesco a pensare a una storia prima di scriverla, per inventarne una devo necessariamente avere davanti un foglio bianco: solo scrivendo, la storia viene fuori da qualche recondito luogo dell’inconscio che la nascondeva ma di cui io non ero a conoscenza.

Così è nato “L’amore sublime”?

Sì. Avevo in mente la fine e il messaggio che volevo dare, ma ignoravo totalmente la storia prima di iniziare a scriverla. Non conoscevo Matteo e nessuno di tutti gli altri personaggi. Li ho incontrati strada facendo, anche io, come li incontra il lettore.

C’è uno dei personaggi che ami in modo particolare?

Uno scrittore non dovrebbe fare preferenze tra i suoi personaggi… ma alla fine le fa sempre. Li amo tutti, ma Carlo… ah, Carlo!

Ti senti uno scrittore?

So che ho molta strada da fare, so che è un percorso impervio e ricco di ostacoli. So che non sarà facile arrivare dove desidero. Ma so anche che non c’è niente che amo quanto amo scrivere, nulla che so fare come so scrivere. E so anche che solo scrivendo mi sento in grado di comunicare lucidamente.

Quindi sì, mi sento uno scrittore…

A chi consigli il tuo romanzo?

Ai cinici romantici, ai curiosi, ai sognatori, a chi crede che il bello sia ovunque attorno a noi, a chi pensa che ci sia sempre un’occasione di riscatto e crede che a tutto ci sia una ragione.