Una profezia o qualcosa che era sotto gli occhi di tutti: ho letto “Spillover” di David Quammen ed è vero quello che mi avevano detto, guarderò il mondo in maniera diversa.
Spillover: dovete leggerlo tutti!
Avevo detto che avrei letto solo romanzi del buonumore e ve li avevo anche consigliati, ma non ho potuto fare a meno di leggere questo libro e sono assolutamente convinta che chiunque dovrebbe farlo.
“Spillover“, pubblicato negli Stati Uniti nel 2012 e arrivato in Italia nel 2014, sta vivendo in questi mesi una seconda vita, scalando le vette dei libri più venduti del momento. Facile comprenderne la ragione: il tema trattato è quello dell’evoluzione delle pandemie. In queste settimane, l’autore è stato definito un preveggente, dal momento che nel suo libro ha annunciato tutto quello che stiamo vivendo oggi con il Coronavirus.
Otto anni fa, infatti, l’aveva definito the next big one: in altre parole, l’emergenza Coronavirus è qualcosa che stavamo “solo” aspettando, la cui origine è determinata, fosse anche da un pipistrello, ma soprattuto dallo stile di vita con cui noi esseri umani “stiamo sbriciolando tutti gli ecosisitemi”.
“Siamo stati noi a generare l’epidemia di Coronavirus: potrebbe essere iniziata da un pipistrello in una grotta, ma è stata l’attività umana a scatenarla”.
DAVID QUAMMEN
“Che tipo di germe salterà fuori la prossima volta?”
In “Spillover”, il giornalista, scrittore e divulgatore scientifico, accompagna il lettore in un viaggio che indaga a ritroso, pezzo dopo pezzo, le correlazioni esistenti tra le malattie infettive e la crisi sanitaria ed ecologica che affligge il mondo.
Siamo sette miliardi e abbiamo per le mani moderne tecnologie che rendono il nostro impatto ambientale globale insostenibile”, “in una popolazione in rapida crescita, con molti individui che vivono addensati e sono esposti a nuovi patogeni, l’arrivo di una nuova pandemia è solo questione di tempo” scriveva nel 2012.
DAVID QUAMMEN
Quammen punta il dito contro aree geografiche devastate, stili di vita ecodistruttivi, globalizzazione, modelli sociali ed economici ad altissimo impatto, tutti fattori che favoriscono lo “spillover”, ovvero il momento in cui un patogeno passa da una specie ospite a un’altra.
“Le foreste tropicali, sono luoghi ricchissimi di specie viventi, in gran parte sconosciuti alla scienza. Tra queste ci sono virus, patogeni, batteri, funghi ecc…”,
DAVID QUAMMEN
“laddove si abbattono gli alberi o si uccide la fauna, i germi del posto volano in giro”
“dovranno trovare una casa o si estingueranno”.
Ripercorrendo le vicende che hanno visto protagoniste le più grandi malattie di origine zoonotica, da Hendra all’AIDS, dalla psittacchiosi alla SARS, l’autore segue i passi degli scienziati in giro per il mondo, portando con sé anche il lettore, tra aneddoti, interviste, testimonianze che hanno lo scopo di individuare il momento fatidico dello spillover, sulla scia di una domanda che oggi sembra drammaticamente profetica:
“Che tipo di germe, brutto e cattivo, dall’origine imprevedibile e dagli effetti inesorabili, salterà fuori la prossima volta?“
DAVID QUAMMEN
Ce lo ricorderemo?
Di fatto Quammen ci mette davanti a una verità bella e buona, dandoci un sonoro schiaffo morale: leggendo “Spllover”, infatti, ci si rende conto di come le conoscenze fossero alla portata di molti.
Non solo: in queste settimane in cui la scienza sta lavorando alacremente per comprendere come farci uscire da questa situazione, è evidente che non sarà sufficiente che la ricerca trovi la cura. Perché questa situazione si ripaleserà, dal momento che, come dichiarato da Quammen in un’intervista a Wired:
“Siamo parte della natura. Di una natura che esiste su questo pianeta e solo su questo. Più distruggiamo gli ecosistemi, più smuoviamo i virus dai loro ospiti naturali e ci offriamo come un ospite alternativo. Siamo troppi, 7,7 miliardi di persone, e consumiamo risorse in modo troppo affamato, a volte troppo avido, il che ci rende una specie di buco nero al centro della galassia: tutto è attirato verso di noi. Compresi i virus.
DAVID QUAMMEN
La soluzione ci sarebbe: “Ridurre velocemente il grado delle nostre alterazioni dell’ambiente, e ridimensionare gradualmente la dimensione della nostra popolazione e la nostra domanda di risorse”.
Dunque, grazia a Dio si troverà la cura, usciremo da questa pandemia e torneremo felici alla normalità. Ma ce ne dimenticheremo? Dimenticheremo cosa stiamo facendo al pianeta? Nasconderemo questa consapevolezza sotto il tappeto?
Temo proprio che sarà così.
Recensione per Ilsussidiario.net
Ho recensito Spillover anche per per Ilsussidiario.net, con cui da qualche settimana collaboro nella sezione cultura. Una bella sfida, che mi porta a realizzare anche delle pillole di video-recensione.