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Il mio amore per il raccontare storie
Alla base di tutto quello che faccio, c’è il mio amore per il racconto e il raccontare storie. Prima di tutto, dell’ascoltarle, perché prima di raccontare devo incontrare vite e conoscere storie. E conoscere è per me ragione di vita.
Quando mi siedo al tavolino di un bar con davanti una persona nuova da intervistare, sento sempre le farfalle svolazzate nel mio stomaco.
Per questa ragione, ho scelto di utilizzare questo verbo per descrivermi, prima dello scrivere, prima di tutto… c’è il raccontare.
La Derrick
Se volessimo cercare un senso, credo che il senso sia contenuto nel mio cognome e nella mia infanzia.
Sono nata nei mitici anni Ottanta, in cui spopolavano, tra le altre, le serie televisive con protagonisti ispettori, tenenti e via dicendo. L’ispettore Derrick, in particolare, era una serie televisiva giallo-poliziesca tedesca, con protagonisti l’ispettore capo Derrick e la sua spalla, l’ispettore Klein.
I miei compagni di classe, alle elementari, medie, superiori, e poi anche i colleghi dopo, anche chi incontravo per la prima volta, finiva spesso per soprannominarmi “Derrick”. Forse è per questo che ci fu un momento nella mia vita in cui avrei voluto lavorare in Polizia e per questo che mi è rimasta dentro quest’anima curiosa. Ora non investigo, ma faccio domande, che in fondo è un po’ la stessa cosa.
La Derrick racconta
Ad ogni modo, questo soprannome mi ricorda la mia infanzia, mi riporta a quel periodo, non solo in termini personali, ma anche di quelli collettivi: mi riporta all’aria che tirava. Ed è per questo che l’ho scelto per descrivermi. Dunque sui social, mi trovate così. La Derrick racconta.
Ed è questa la mia prima vera anima, quella di chi scopre, ascolta e poi racconta.
Sul mio blog, prima di tutto, troverete l’anima del racconta storie, come “Becco Giallo racconta”. Chi se lo ricorda?
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