Il libro (e il tigrotto) che ogni donna dovrebbe avere sul comodino
Capita così. Un giorno ti svegli di soprassalto, ti lavi la faccia, inforchi gli occhiali, guardi allo specchio la tua faccia assonnata et voilà, sei tornata. Ma dove sei stata? Chi può dirlo. Sai solo che hai vissuto gli ultimi mesi in una specie di sonnambulismo, di sveglia non veglia in cui una nebbia ti offuscava mente e cuore. A chi di voi non è capitato? Bene donne, io so dove siete in quei periodi in cui non siete voi: siete prigioniere di Barbablù.
La recensione di oggi non è quella di un romanzo, ma di un libro che ogni donna dovrebbe leggere, sottolineare e poi tenere sul comodino per rileggere in caso di necessità: parlo di “Donne che corrono con i lupi”.
E’ un libro di psicologia? Sì, ma se odiate i saggi non vi spaventate, perché leggere questo libro è anche fare un tuffo nelle fiabe popolari di diverse tradizioni culturali. Clarissa Pinkola Estes ha creato un capolavoro perché attinge alle fiabe per parlare della psiche femminile, per ricordare a noi donne cosa possiamo essere se seguiamo la nostra natura, il nostro istinto, insomma quello che siamo. Il che mi riporta al tigrotto sul comodino…
Questa deliziosa gattina, piovuta dal cielo in un pomeriggio di giugno, si chiama Amelie. Vive con me da tre anni ormai, ma da piccina il suo posto per la nanna era il comodino pieno di libri. Una sera, mi preparo per andare a letto e la trovo con la zampetta piccola piccola sul libro della Estes. Così apro il volume e la prima frase sottolineata che rileggo è: “Come i lupetti, le donne hanno bisogno di un’iniziazione simile che insegni loro che il mondo interiore e quello esteriore non sono sempre luoghi spensierati”.
Ora, Amelie non è un lupetto, ma cosa cambia? Sempre una creatura selvaggia è, una di quelle che segue l’istinto. Mi guardava e faceva le fusa mentre leggevo, come se avesse decisamente più chiaro di me ciò di cui quel libro parlasse. Così eccomi a rileggere la storia di Barbablù, la prima…
Fare un riassunto di questo libro non è facile, direi che è quasi impossibile. Ma questo post, forse un po’ sconclusionato è solo per parlarvi di un testo che secondo me ogni donna dovrebbe leggere, che ogni donna interpreta a seconda delle sue esperienze e necessità. Ve lo consiglio, straconsiglio. Come vi consiglio di adottare un gattino: come difenderebbe lui la vostra libreria non lo farebbe nessuno.