Premessa, questo libro e questa torta sono strani, strani come qualcosa che non è buono o bello perché buono o bello, ma solo perché piace: dunque, oggi, per ricette per i libri, vi propongo una crostata di zucca per “La mia vita da zucchina“.
La mia vita da zucchina
Qualcuno conoscerà “La mia vita da zucchina” per il film in stop-motion tratto da Autobiographie d’une courgette di Gilles Paris. Io non lo conoscevo e mi sono imbattuta invece nella particolare copertina in una piccola libreria durante le vacanze. Copertina che tra l’altro è quella della ristampa, seguita all’uscita del film.
Ha subito attirato la mia attenzione, ricordandomi “La sposa cadavere” di Tim Burton, uno dei miei film di animazione preferiti.
Si tratterebbe di un romanzo rivolto ai ragazzi, ma onestamente non lo consiglierei a un bambino: per quanto il titolo possa sembrare divertente, i temi trattati vanno dalla perdita alla morte fino agli abusi nei ragazzi.
Un romanzo che consiglio invece agli adulti o, al più, agli adolescenti, specie se alla ricerca di un libro che tratti di tematiche riguardanti i diritti violati di bambini e adolescenti. Oggi, 20 novembre, tra l’altro è anche la Giornata dei diritti dell’Infanzia e dell’adolescenza (ne ho parlato anche su FelicitArt, ricordando il diritto e l’importanza del gioco).
Trama del romanzo
Il romanzo ha per protagonista un bambino, soprannominato “zucchina” dalla mamma, una donna depressa e alcolizzata, che passa le giornate davanti alla tv.
Un giorno, mentre gioca con una pistola trovata in casa, nel tentativo di attirare l’attenzione della donna su di se, il piccolo fa partire per sbaglio un colpo che la colpisce uccidendola.
Viene così affidato a una casa famiglia, guidata dalla severa sinora Papineau. Potrebbe sembrare una terribile condizione, ma è proprio qui che Zucchina scoprirà che un’altra vita, una vita migliore, è possibile.
Alla perdita, alla solitudine, al dolore sostituirà la scoperta dell’amicizia, dell’amore e, soprattutto, della speranza. Insomma, di una vita normale, che ogni bimbo ha il diritto di avere.
Un romanzo strano
Ho sentito pareri decisamente discordanti su questo romanzo. Qualcuno l’ha definito troppo lento, ad alcuni è sembrato troppo duro.
A me non è dispiaciuto, anche se mi aspettavo qualcosa di diverso, forse per il titolo che mi ha fatto pensare a qualcosa di leggero.
Ma credo che sia tipico di certi scrittori e certi libri francesi, usare una forma d ironia, mescolandola alla drammaticità di certe storie personali e familiari terrificanti. Ho trovato la stessa caratteristica, per esempio, in “Eleanor Oliphant sta benissimo“ di Gail Honeyman.
Ad ogni modo, questa storia e la scrittura a tratti asciutta sono di quelle cose che piacciono o non piacciono. “La mia vita da zucchina” non è un romanzo per così dire di massa, piace non perché è bello ma perché piace. Punto.
Ed è per questo che ho abbinato questo romanzo alla mia crostata di zucca: piace se piace. Punto.
Crostata di zucca
Ingredienti
Per la frolla, ho usato la stessa ricetta della crostata di mele che trovate qui.
Per il ripieno, invece, vi serviranno:
- 300 grammi di zucca
- 100 grammi di zucchero (meglio di canna)
- 100 ml di panna
- 2 uova
- cannella
- noce moscata
Procedimento
Pulite e tagliate la zucca a cubetti, mettete la polpa in una teglia avvolta dentro a della carta stagnola adatta alla cottura e infornate in forno caldo a 200 °C per circa 30 minuti o comunque fino a quando sarà molle. Poi fate raffreddare e riducete a un purè.
Una volta fredda, unitela alla panna, allo zucchero, alle uova e aggiungete cannella e noce moscata a vostro gusto.
Stendete la frolla a forma di disco alto circa 0,5 mm, mettetela in un apposito stampo per crostate e bucherellate il fondo con una forchetta.
Versate il composto a base di zucca e infornate a forno caldo a 160 °C per circa 50 minuti.
Servite fredda.
Non è buono ciò che è buono
Al mio compagno questa torta non è piaciuta. Per me è buonissima. La verità è che la zucca o ti piace o non ti piace. Specie nei dolci.
Provatela e fatemi sapere… Aspetto anche i vostri commenti su “La mia vita da zucchina”, sul libro e sul film che vedrò molto molto presto.