Già il titolo, “Crepitio di stelle” , esprime poesia. Poesia che accompagna il lettore dall’inizio alla fine di questo bellissimo romanzo di Jòn Kalman Stefànsson, edito da Iperborea.
Non una vera trama, ma frammenti di storie, come fossero frammenti di cielo e stelle, che si intrecciano, prendendo vita in maniera intermittente nella memoria del protagonista. Come un crepitio di stelle, appunto.
Sei vite, 150 anni e un marinaio dai capelli rossi . Avrei avuto bisogno della lingua intera per raccontare di loro come si deve. E presto non ci sarà niente a ricordare se non una conchiglia di strombo, e un sasso che sembra un esserino
CREPITIO DI STELLE
“Crepitio di stelle”, una lunga storia d’amore e vita
“Crepitio di stelle” è una immensa storia di amore e sofferenza che riguarda le vite di più generazioni di una stessa famiglia. A ripercorrerne le tappe, un uomo di quarant’anni, che torna nel luogo in cui ha vissuto la sua infanzia, un condominio nella città di Reykjavík.
Nel ricordare, l’uomo torna bambino e ci porta con sé attraversando a ritroso l’Islanda del 900 fino al presente, portando alla luce due grandi storie d’amore e di vita.
Quella burrascosa e irrequieta del bisnonno, uomo dalle mille risorse e mille debolezze, che sposa una diciassettenne cui resterà sempre legato malgrado l’irrefrenabile tendenza alla fuga, e quella tenera e triste del padre, apprendista muratore che, venuto a Reykjavík dai fiordi dell’Est, trova l’amore della vita in una ragazza ribelle e sognatrice, destinata a morire troppo presto lasciandolo con un bambino di sette anni.
Quel bambino, che oggi è il quarantenne che ricorda, ripercorre con l’ingenuità dell’infanzia il dolore di quei momenti, le lunghe giornate di solitudine con i suoi inseparabili soldatini, la comparsa improvvisa e sconvolgente di una donna dal ruolo inquietante di matrigna. E sono questi passaggi che ho trovato di un’intensità e di un coinvolgimento raro.
Prima la situazione era questa, io e papà e i soldatini suddivisi in due eserciti, quello inglese e quello tedesco, quest’ultimo di gran lunga inferiore come numero di uomini. Ma tutto cambia in una mattina di primavera, quando la donna esce dalla camera da letto di mio padre e si infila in cucina
CREPITIO DI STELLE
Un romanzo che è pura poesia
Con “Crepitio di stelle” Stefànsson dimostra di essere un grande conoscitore dell’animo umano. Il modo in cui riesce a descrivere i sentimenti e i pensieri di un bambino di 7 anni, esprimendone al tempo stesso l’ingenuità e il dolore, ha qualcosa di sorprendente.
E questo vale anche quando racconta delle storie d’amore dei suoi bisnonni e dei suoi genitori, in maniera dolce, delicata e poetica.
Cala la notte sulla città di Reyjjavìk.
Una notte nera e sul fondo della notte giace il ragazzo.
Soffre la sua angoscia, è un grido muto che si alza verso l’altro, sopra i novecento metri dell’esca.Reyjjavìk non è importante e questo ragazzo non è proprio un bel niente, nemmeno una virgola nella storia, completamente invisibile.
Eppure soffre così tanto che di fronte a questo dolore un battaglione armato fino ai denti capitolerebbe senza condizioni, una nave da diecimila tonnellate affonderebbe sotto il suo peso. Notevole.
Questa cosa ribalta ogni teoria, capovolge ogni punto di vista universalmente accettato. Fatelo sapere agli storici, negli ultimi millenni si sono lasciati fuorviare…
CREPITIO DI STELLE
Credo che l’autore sia riuscito con la forza delicata di questo romanzo a raccontare che ogni evento, anche quello apparentemente più insignificante, diventa un elemento essenziale, nel ricordo ma anche nella storia stessa che poi si fa racconto. Che da ogni cosa dipende quella successiva e che siamo tutti incredibilmente collegati e interconnessi.
E credo che l’utilizzo frequente di similitudini e metafore ottenga il risultato non di appesantire la narrazione, ma di rendere efficace l’obiettivo, che a mio avviso è quello di farci entrare nel cuore e nella mente dei protagonisti, nelle loro gioie e nei loro dolori, insomma, di trascinarci nel loro crepitio di stelle.
Ricette per i libri: biscotti senza burro con la crema al centro
Abbinare questo libro a un dolce è stato immediato. Ne ho sentito il profumo, proprio come ho sentito il profumo della vita tra le pagine di Crepitio di stelle.
E’ stato il protagonista del racconto a suggerirlo, quando i ricordi dell’infanzia prendono vita, e ritorna anche la giovane matrigna, la sua colazione con l’avena e i biscotti rubati quando lei non lo guarda… Non solo, i biscotti tornano più volte, tornano per esempio quando sogna di ritornare alla sua vita con la madre, a mangiare tutti insieme i biscotti con la crema in mezzo.
Insomma, oggi per Ricette per i libri (qui tutte le altre) vi propongono la ricetta dei “biscotti con la crema in mezzo”, biscotti senza burro leggeri e dal profumo incredibilmente familiare.
Ingredienti
- 300 grammi di farina
- 110 grammi di zucchero
- 1 uovo e 1 tuorlo
- 90 ml di olio di semi
- 1/2 bustina di lievito
- marmellata, nutella o crema a piacere
Preparazione
- In una ciotola unite zucchero e uova e sbattete con una frusta
- Aggiungete l’olio e mescolate sempre con la frusta
- In una ciotola a parte unite la farina al lievito
- Infine unite i due composti e con le mani amalgamate gli ingredienti fino a ottenere una palla liscia e non appiccicosa ( se serve aggiungete farina, ma non troppa se no i biscotti saranno duri)
- Una volta pronta la frolla, stendetela con un matterello, dopo aver cosparso il piano da lavoro con un po’ di farina, fino a uno spessore di circa 1/2 cm
- Tagliate le forme che vi piacciono con appositi stampini
- Se volete ottenere biscotti ripieni, vi serviranno due stampini uguali ma di dimensioni differenti, uno più piccolo l’altro più grande (io ho usato le stelle). Realizzate la base con la forma grande, mentre per la parte superiore dovete fare lo stampo con la forma grande e poi all’interno lo stampo con quella piccola
- Cuocete in forno a 180 gradi per 10 minuti e poi fare raffreddare per bene
- Una volta freddi, mettete sulle basi un po’ della crema che avete scelto e coprite con il biscotto bucato al centro
La poesia che pulsa attorno come un cielo stellato
I libri che leggiamo hanno forze diverse. Ci sono quelli che ci trascinano, quelli che ci cullano, quelli che ci inseguono e quelli che ci abbandonano molto presto.
“Crepitio di stelle” mi ha accompagnato dentro se prendendomi per mano, piano, con dolcezza. All’inizio il continuo saltare avanti e indietro nel tempo, il continuo utilizzo di metafore, mi sembrava difficoltoso, ma sono bastate poche pagine per farmi entrare in un mondo dove la poesia pulsa attorno, proprio come un cielo stellato.
La notte non è sempre la stessa. a volte soffia piano in una cornamusa piena di stelle e trasforma il regno delle tenebre e della paura in una ninna nanna malinconica. A volte è luminosa come il giorno e gli spettri che si azzardano ad uscire dalla terra svaniscono con un piccolo schiocco.
CREPITIO DI STELLE