Ogni storia racconta un viaggio, che sia un vero percorso zaino in spalla o interiore, quello che il protagonista viene chiamato a compiere è un viaggio, il “viaggio dell’eroe“.
Il viaggio dell’eroe
Lunedì 14 marzo, a una classe di studenti della Scuola Mahole di Milano, ho parlato di scrittura e del mio romanzo “La Spirale del Tempo“. Tra le tantissime domande, mi sono state chieste a più riprese indicazioni sulla costruzione della storia e del mondo in cui si muove il protagonista, Lucas.
Mi sono trovata quindi a rispondere che quello che accade a Lucas, accade, è accaduto e accadrà a milioni (anzi miliardi) di altri personaggi nella storia della letteratura, e della narrazione in generale: Lucas si imbarca in un’avventura, e in un momento di crisi decisiva, ottiene una vittoria, e poi torna a casa cambiato o trasformato. Lucas compie il viaggio dell’eroe.
Ma cos’è questo viaggio dell’eroe?
Dagli archetipi alla narrazione
Per parlare di questo concetto, è necessario citare Joseph Campbell, senza dubbio il più grande studioso di mitologia comparata di tutti i tempi.
Nel 1949, quando pubblicò il saggio “L’eroe dai mille volti” spiegò, forse per la prima volta in modo tanto preciso, che in tutti i miti, le fiabe e i racconti (anche religiosi) esistono elementi comuni che attraversano culture e tempi pur tra loro tra loro lontanissimi.
Il perché è presto detto: sempre e ovunque, per sempre, i personaggi e le narrazioni si basano su archetipi che appartengono all’inconscio collettivo.
In pratica, Campbell e altri studiosi, definiscono le storie di tutti in termini di “monomito” o “viaggio dell’eroe”… di tutti tutti, anche le storie di Gesù o Buddha per esempio.
“L’eroe abbandona il mondo normale, per avventurarsi in un regno meraviglioso e soprannaturale; qui incontra forze favolose e riporta una decisiva vittoria; l’eroe fa ritorno dalla sua misteriosa avvenuta dotato del potere di diffondere felicità agli uomini”
JOSEPH CAMPBELL
Il viaggio dell’eroe in 17 tappe circolari: dalla partenza al ritorno
Sulla base di quanto scritto sopra, Campbell descrive 17 fasi del viaggio. Da precisare che non tutti i monomiti contengono tutti e 17 gli stadi in maniera esplicita; alcuni miti possono concentrarsi solo su alcuni degli stadi, mentre altri possono affrontare gli stadi in un ordine diverso.
Ma questo schema è molto molto interessante come base per scrivere una storia.
Le macro aree sono tre:
- Partenza. Il protagonista riceve un appello affinché parta per un lungo viaggio in un mondo ignoto. Nella maggior parte dei casi, inizialmente il protagonista rifiuta la chiamata: ne “La Spirale del Tempo” Lucas, chiamato da Amelia a più riprese affinché intervenga a salvare l’isola che sta morendo insieme al mondo, caccia la donna, ritenendola illusione… credendosi addirittura pazzo.
- Iniziazione. A un certo punto il protagonista si convince ad attraversare la soglia e a iniziare il viaggio. Per farlo, pero, deve superare una serie di prove, ricevendo in premio un dono. Lucas deve incontrare il Consiglio dei cinque, che valuterà se sia o meno adatto al viaggio. In dono riceve la loro fiducia e lo sprone a tornare vincitore.
- Ritorno. Ed ecco il viaggio. Avventure, prove, combattimenti. Il protagonista alla fine tornerà nel suo mondo portando con sé il dono, e trasformato in eroe. Una struttura quindi circolare, nella quale il punto di arrivo coincide col punto di partenza.
Un modello narrativo
Coetaneo di Campbell, Christopher Vogler, fu uno sceneggiatore di Hollywood. Ispirato dalla lettura de “L’eroe dai mille volti” applicò le sue intuizioni ai film, scrivendo la sua guida “Il viaggio dell’eroe – La struttura del mito ad uso di scrittori di narrativa e di cinema”.
Vogler, non solo identifica sette archetipi legati ai principali personaggi di un film (l’eroe, il mentore, il guardiano della soglia, l’ombra, il messaggero, il mutaforme e l’imbroglione) ma crea la sua personale sequenza del viaggio dell’eroe, costituito da 12 tappe.
- Il mondo ordinario. Lucas è un ragazzo mediocre, superficiale, che conduce una vita ordinaria, di cui è decisamente insoddisfatto, senza sapere bene perché.
- La chiamata all’avventura. A un certo punto, nel mondo di Lucas appare una donna, che gli racconta che l’isola, un mondo che Lucas credeva solo di fantasia, sta morendo. Deve salvarlo.
- Il rifiuto della chiamata. Lucas crede che la donna sia matta, crede di esserlo a sua volta. E rifiuta.
- L’incontro con il mentore. quando alla fine si rende conto che non può continuare a mentire a se stesso… ecco che parte per il viaggio e incontra Magia, la donna che lo guiderà in tutto il viaggio.
- Il superamento della prima soglia. Ed ecco che si parte, ma prima Lucas deve incontrare qualcuno che dara il suo benestare, dando consigli per rendere efficace il viaggio.
- Prove, alleati e nemici. Lucas parte, incontrando amici (Soffio), nemici e affrontando le prime prove. (QUI MI FERMO PER EVITARE SPOILER!)
- L’avvicinamento alla caverna più profonda.
- La prova centrale.
- La ricompensa.
- La via del ritorno.
- La resurrezione.
- Il ritorno con l’elisir.
Il viaggio dell’eroe e il cambiamento
Come avevamo già avuto modo di affrontare nella prima tappa di questo percorso, alla scoperta dei 5 elementi chiave di una storia (leggi qui) l’elemento determinante del viaggio è il cambiamento.
Tutto parte da una semplice constatazione: se non ci fosse un cambiamento, una rottura, un incidente scatenante capace di mettere in discussione un supposto equilibrio, non esisterebbero storie, non si potrebbero scrivere racconti, non sarebbero girati film.
LA DERRICK RACCONTA
Alla prossima, con il nostro viaggio (per restare in tema) alla scoperta degli elementi chiave della narrazione…
Che bella spiegazione che hai dato. Molto particolare. Me la devo studiare.
Rosi