Nella settimana del mio compleanno, una “puntata” un po’ diversa dal solito di ricette per i libri: una ricetta, 8 ingredienti per 8 cose che (forse) non sapete di me… 8 come la mia data di nascita.
La settimana del mio compleanno
Anche quest’anno, la settimana del mio compleanno è alle spalle. Adoro queste giornate, da sempre, non ho mai smesso di amarle proprio come si fa da bambini. E come i bambini mi comporto: festeggio, aspetto gli auguri e scartare i regali mi fa luccicare gli occhi.
Quelle frasi tipo “alle donne non si chiede l’età”, “non si festeggia sopra un certo numero”… non mi appartengono: credo nel potere del compleanno, perché per qualche giorno all’anno ci si ricorda più di sempre di se stessi.
Sì, ho scritto giusto, qualche giorno… perché non si festeggia solo il giorno del compleanno, si inizia dal lunedì che lo precede e si conclude la domenica che lo segue: non è il giorno, bensì la “settimana del compleanno“.
Sono nata l’8… come 8 ingredienti e 8 cose che (forse) non sapete di me
A inizio della scorsa settimana, in apertura di quella del mio compleanno, su Instagram sono stata taggata in un gioco molto carino dal titolo “8 cose che non sai di me“. Essendo io nata l’8 ottobre mi è sembrato interessante partecipare. E farlo, non solo su IG, ma anche sul mio blog.
Non solo: per chiudere la settimana del mio compleanno ho cucinato una torta S-P-A-Z-I-A-L-E, un ciambellone al cacao, che si compone proprio di 8 ingredienti.
Ecco che tutto torna, si chiude il cerchio di una settimana perfetta, che ha portato tra tutte una sorpresa super, di cui presto vi parlerò. E allora, ecco a voi: 8 ingredienti, per 8 cose che (forse) non sapete su di me.
Ciambellone 8 ingredienti al cacao
Iniziamo dalla ricetta: facile facilissima, ma davvero eccelsa.
8 ingredienti
- 190 g farina 00
- 75 g cacao amaro
- una bustina di lievito per dolci (16 g)
- un pizzico di sale
- 260 g zucchero
- 3 uova
- 125 g yogurt bianco
- 125 ml olio di semi
Procedimento
- In una ciotola unire uova, zucchero, olio e yogurt e sbattere con una frusta
- In un’altra ciotola unire farina, cacao, lievito e pizzico di sale
- Versare il composto a base di farina in quello a base di uova e sbattere fino ad amalgamare tutti gli ingredienti
- Versare in uno stampo a forma di ciambellone (io ne ho usato uno al silicone, che non necessita di essere imburrato e infarinato: in alternativa fatelo, altrimenti la torta si attaccherà alla teglia)
- Infornate a forno caldo (180 °C) per circa 50 minuti (fate la prova dello stecchino)
- Fate raffreddare, toglietela dallo stampo e decorate a piacere
8 cose che (forse) non sapete di me
Veniamo ora alle curiosità: ecco 8 cose che (forse) non sapete di me.
1.Sono una giornalista
Sono giornalista professionista dal 2009, mi occupo di comunicazione in un ente pubblico e sono freelance per riviste e testate locali.
Ho scelto di fare la giornalista perché sono curiosa, adoro scovare storie e raccontarle. Ma ho un brutto difetto, ho la tendenza a mettere in discussione le cose, anche quelle apparentemente certe: dunque non ho sempre fatto questo, c’è stata una parente che sto per svelarvi…
P.S. La foto che ho scelto per descrivere questo punto è stata scattata a Roma, nell’ottobre del 2009, nel periodo in cui ho fatto l’esame di stato da giornalista. Potete notare la serietà che mi contraddistingue…
2.Ribelle ma non troppo
Sono sempre stata insofferente alle regole senza senso. Mi spiego bene, perché su questo punto credo che si capisca esattamente il controsenso che vivo nell’essere del segno della bilancia.
Da buona bilancina, credo fermamente in un mondo leale e corretto, cerco la perfezione, l’armonia e mi ribello contro tutto ciò che è violenza e ingiustizia. Dunque, è chiaro che ho sempre rispettato le regole, anche perché qualora capitasse di violarle, venivo ahimè sempre scoperta (l’unica volta in pullman senza biglietto, l’unica volta con i bigliettini durante un compito in classe ecc ecc). Ciò che non ho mai sopportato sono quelle regole studiate per ingabbiare e controllare le persone, pensate da chi è così limitato da non avere altro modo che il comando (attenzione, non la leadership).
E quando sono insofferente io… succede il finimondo!
P.S. La foto che ho scelto, è stata scattata mentre lavoravo per un’azienda molto grossa (di cui per ovvie ragioni preferisco non fare il nome) che ci aveva stipato a lavorare in un sotterraneo e controllava persino le volte che andavamo a fare pipì: il senso di ribellione si era concretizzato in una cresta. Inutile dire che sono durata molto poco: mi sono licenziata e ho mandato tutti a quel paese 🙂
3. Ho gestito un negozio
Per un breve periodo della mia vita ho avuto un negozio. Era uno spazio in cui sognavo di poter “curare” le persone che (come me in quel periodo) si sentivano inadatte, inadeguate, inserite in un contesto che non le accoglieva come avrebbero voluto.
In quell’occasione ho imparato due cose: la prima, che quando si hanno degli obiettivi è necessaria la programmazione dettagliata di ogni azione; la seconda, che non di soli sogni vive l’uomo. Per quanto sia la regina delle sognatrici, e me ne vanto, ho capito che ogni sogno ha bisogno di un progetto per compagno di vita, altrimenti è destinato a rimanere solo un sogno.
Ogni sogno ha bisogno di un progetto per compagno di vita, altrimenti è destinato a rimanere solo un sogno.
P.S. La foto che vi mostro è stata scattata all’interno del negozio: era circa un anno dopo la cresta 🙂
4. Ho fatto la cake designer
Non è che #ricetteperilibri caschi proprio dal pero. Casca dal periodo in cui ho fatto la cake designer.
Dal momento che sono curiosa, ho la tendenza a mettere in discussione ecc ecc. a un certo punto della mia vita ho deciso che avrei fatto un corso per fare la cake designer. E mi piaceva un sacco! Anche se non era proprio il mio mondo.
E nulla, per un po’ ho persino lavorato per pasticcerie e scuole di cucina… ma c’era una cosa che scalpitava dentro di me, come sempre: LA SCRITTURA!
P.S. Questa foto è stata scattata durante l’open day di una scuola di cucina, in cui ho persino insegnato a fare torte: quanto era bella la divisa rosa porcellino?
5. Innamorata dell’amore
Veniamo alle cose più poetiche… la prima riguarda l’amore. Sono sempre stata una sognatrice e dunque una romanticona. Ho sempre desiderato trovare l’amore, ma quello VERO.
Quello che ti completa, che ti rafforza, che ti migliora, che ti meraviglia. Ma ero così accecata da quel desiderio, da cadere in mille tranelli. Cercavo nel modo e nei posti sbagliati…anzi, peggio: cercavo. L’amore non si cerca, questo l’ho capito poi.
P.S. Meravigliosa questa foto scattata a Barcellona, quando questo fatto dell’amore mi aveva così preso la testa da accecare tutto il resto (questa è una storia lunghissima, composta da almeno altre 8 storie… ve la risparmio!)
6. La mia gatta mi ha salvata!
Durante il periodo sopra citato mi è piovuto in testa un amore bellissimo. Piovuto letteralmente, dal momento che è caduto da un albero.
L’amore in questione è un esserino peloso che non aveva nemmeno un mese di vita e che oggi ha 5 anni e non è più “esserino”, ma “esserone”: parlo della mia bellissima Amelie.
Amelie mi ha cambiato la vita. No, non esagero, Amelie mi ha portato un messaggio esistenziale essenziale: amati, il resto è noia! Dopo di lei è arrivata Nebbia, sorella sfuggente dal pelo viola che fa le coccole solo a me e a nessun altro. Sono stata salvata 2 volte!
Quanti stravolgimenti da allora, quanta crescita e quanta bellezza!
P.S. La foto è stata scattata 2 anni dopo la cresta… notate un certo cambiamento?
7. Leggo (e scrivo) per vivere… ma non da sempre
Lo so, non è certo una novità, ma potevo non parlare di questo aspetto? Leggo da sempre, da quando ero molto molto giovane, da “Il gufo che aveva paura del buio” e “Cipì”. Ma non scrivo da sempre: quel talento si è nascosto per un po’ ed è arrivato poi, dimostrando la sua forza e la caparbietà.
Credo di dovere molto a questo viaggio, quello della foto, quello in cui a Cuba ho scoperto la bellezza dell’istinto in un mondo sotto controllo. Sono così io: istinto in un mondo controllato.
8. Questa cosa non posso dirla
C’è una cosa importantissima che non sapete ancora di me. Ma che saprete presto. Solo che ora non posso ancora dirla.
Ma ci tengo a dire che c’è, perché curiosa come sono voglio che siate curiosi altrettanto. E poi è bellissima e importantissima.
Qualche tempo ancora… ce l’avete un po’ di pazienza?