Professione e cuore: “Giovani&Giornalismo“, per me, è questo. Perché posso dire di essere fortunata, professione e cuore nella mia vita si sono sempre fusi alla perfezione. Fortunata e un po’ testona (in questo caso, nel senso buono!) perché ho sempre fatto di tutto perché questo accadesse.

E allora, oggi vi racconto come è nato Giovani&Giornalismo, un progetto di educazione al giornalismo e di educazione civica, su un tema come sapete a me molto caro: la violenza contro le donne.

58 adolescenti che vogliono cambiare il mondo sono il mondo intero!

Martedì 16 marzo si è tenuta la prima lezione di Giovani&Giornalismo, progetto nato nel pieno della seconda fase della pandemia, dopo il mio primo articolo sul blog dedicato alla violenza di genere. Tradotto: martedì 16 marzo ho fatto la prof.

Purtroppo, data la situazione contingente, non ero circondata da ragazzi, ma in una classe virtuale a cui si sono collegate 66 persone tra docenti e alunni di scuola secondaria di secondo grado.

66 persone sono tantissime. E valgono ancora di più se pensate che 58 di loro erano ragazzi di età compresa tra i 15 e i 17 anni.

Un’esplosione di vita, una grande gioia e una ancora più grande responsabilità, quella di educare al giornalismo (mestiere che amo e che odio, che mi ha dato e tolto, ma che consiglierei a spada tratta) e, ancora più importante, educare al senso civico, parlando con loro di violenza di genere.

La lezione è durata poco più di un’ora ed è stata più che altro una presentazione. Ma e stata sufficiente per capire molto di questi ragazzi. Quando ho chiesto cosa si aspettassero da questo corso, sono rimasta senza parole: dal canto mio, ho spiegato che mi aspetto di crescere con loro, come desidero da ogni esperienza nella vita, ma loro mi hanno detto qualcosa di più grande, hanno detto di credere che con questo progetto possono davvero cambiare le cose!

E’ meraviglioso. E vero.

Qualcuno ha detto che non sarà facile. Allora ho risposto che ognuno di noi deve essere il piccolo cambiamento che vuole vedere nel mondo. Perché, senza scomodare Gandhi, anche lo Zecchino d’oro insegna che: “goccia dopo goccia nasce un fiume”.

Giovani&Giornalismo: gettiamo il cuore oltre gli ostacoli

Giovani&Giornalismo

Giovani&Giornalismo è nato da una semplice chiacchierata. La mia cara amica Federica, insegnante sui generis (le insegnanti dovrebbero essere tutte così!), mi ha chiamato dopo l’articolo: “Ho letto il tuo bellissimo post, perché non organizziamo qualcosa con i miei ragazzi?

Da lì, è partita una nuova chiamata. Ho contattato Paola, una donna di un’energia rara, che è anche la proprietaria del giornale locale inFolio con cui collaboro come freelance dal 2016. Le ho parlato della proposta di Fede, e le ho detto che avevo in mente l’idea di un progetto per unire giornalismo e educazione civica.

E’ nata così una prima bozza di progetto, poi un nome e un logo. La proposta, presentata alla scuola è così piaciuta che sono state coinvolte tre classi seconde, per un totale di 58 alunni. E non solo: il progetto ha ricevuto il sostegno di 4 sponsor e il patrocinio di altrettanti comuni (vi lascio qui l’articolo pubblicato sul giornale).

Da allora, abbiamo girato video di presentazione, in cui tutte le persone coinvolte hanno raccontato perché hanno riposto la loro fiducia in Giovani&Giornalismo e nella redazione di inFolio.

Sono emozionata e determinata a dare il massimo perché, come credo abbiate capito, io sarò la prof. che porterà i ragazzi alla realizzazione di un giornale speciale, che verrà distribuito nella scuola ma anche nei Comuni che inFolio copre con le sue notizie.

Palerò con loro di giornalismo, organizzeremo incontri con le personalità del territorio che si occupano di violenza di genere, amministratori, forze dell’ordine, associazioni. E poi scriveremo. Scriveranno.

Qualcuno ieri l’ha definito un viaggio e io approvo questa bellissima visione.

E rubo anche una bellissima frase di Marco Dazzo di Kenovo, uno degli sponsor, che ha detto ai ragazzi di gettare il cuore oltre gli ostacoli. Quanto mi piace questa immagine!

Se ci credi puoi

epifania e scrittura

Capita anche a voi, quando siete nel pieno di un evento, di ripensare a come siete arrivati fin li? Di ripercorrere a ritroso i fatti e domandarvi come diavolo avete fatto?

A me spessissimo. E anche in questo caso mi sta capitando proprio in questi giorni.

Questo progetto nato un po’ per caso (anche se, lo sapete, sono una grande sostenitrice del motto “IL CASO NON ESISTE”) fa parte di un percorso nato con quell’articolo in cui ho aperto il mio cuore sulla violenza contro le donne e che ha scoperchiato un vaso di Pandora da cui sono uscite idee, contatti, iniziative e tante cose belle.

Ne avevo parlato anche in un articolo qualche settimana fa, quando ancora non potevo dire molto (Giovani&Giornalismo era ancora in fase di approvazione), ma vi invito a rileggerlo se vi va: vi dicevo, tornando all’immagine del viaggio citata poco fa, che LA FELICITA’ STA TUTTA NEL VIAGGIO

Ad ogni modo, poiché da tutte le esperienze di vita mi aspetto una crescita, quanto meno di consapevolezza, ecco cosa ho imparato fin qui:

  • l’importanza di aprire il proprio cuore (quell’articolo è stato il primo in cui ho davvero iniziato a parlare di me)
  • l’importanza di condividere (ogni obiettivo, se condiviso, porta a grandi risultati)
  • che l’unione fa sempre la forza (se non avessimo parlato io, Federica e Paola e se non avessimo poi condiviso con tutte le altre docenti, oggi questo progetto non esisterebbe!)
  • che se ci credi puoi (sempre, in tutto: BUTTA IL CUORE OLTRE GLI OSTACOLI!)

E aggiungo infine: 58 adolescenti che voglio cambiare il mondo, sono il mondo intero; tre mesi sono davvero un tempo perfetto per cambiare il mondo. Infine: ancora una volta, la questione è tutta nel viaggio, che cambia te e allora cambia il mondo…

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