Erano giorni che pensavo a come scrivere la recensione del romanzo di Dacia Maraini, “La bambina e il sognatore“. Ma sentivo che meritava qualcosa di più di un testo scritto, di una descrizione della trama, una valutazione da offrire ai lettori che si appresteranno a leggerlo dopo di me. No, non era sufficiente.

Perché la storia narrata in questo romanzo si intreccia con la storia del romanzo stesso e con la mia. E’ successo qualcosa che ancora devo comprendere. O che forse non può essere compreso.

La vicenda che devo raccontarvi, inizia prima che io cominciassi a leggere questo libro, inizia quando, qualche mese fa, ho sognato Dacia Maraini. Molte cose, allora, mi erano apparse strane e le avevo appuntate in un articolo (leggi qui). Ma ora che ho finito di leggere questo romanzo…. che parla di sognatori e ai sognatori… ancora mi chiedo, proprio come fa il protagonista Nani Sapienza, cosa volesse dirmi quel sogno.

Nasce oggi il mio podcast, il SognaLibro

Insomma, per raccontare quanto successo come si conviene, ho deciso di affidare le mie parole a un Podcast. Un podcast che ho chiamato “Il SognaLibro”.

SognaLibro come il libro dei sogni, come il sogno di pubblicare un libro, come un libro che fa sognare. Qui potete ascoltare la prima puntata.

Ascolta “Il SognaLibro” su Spreaker.

Ma poiché una cosa non esclude l’altra, ecco la mia recensione…

“La bambina e il sognatore”: un romanzo sui sogni

Parto con il dare qualche informazione a chi fosse capitato in questa pagina per scoprire se vale la pena o meno leggere il romanzo “La bambina e il sognatore”. La risposta è SI, se vi piace l’idea che il protagonista sia un sognatore, nel senso più vero del termine, uno che crede nella forza e nel potere dei sogni.

Trama de “La bambina e il sognatore”

Il professor Nani Sapienza è ancora innamorato della moglie Anita, da cui è stato lasciato dopo la morte della loro figlia di 8 anni, Martina. Nella sua casa in cui vive da solo, a fargli compagnia c’è solo la sua coscienza, rappresentata da un corvo appollaiato sulla sua spalla, che lo ravvede quando si fa prendere dall’immaginazione, dai sogni, dall’amore, dal romanticismo e dall’idealismo.

In un giorno di febbre, Sapienza sogna una bambina che cammina lungo la strada verso la scuola in cui insegna. Al risveglio, apprende dai giornali che una bimba uguale a quella che gli è apparsa in sogno è scomparsa da casa.

Questo maestro, ferito e messo a dura prova dalla vita, riuscirà a trovare la forza di credere nei propri sogni al punto da salvare la vita alla piccola e a se stesso?

Il sogno

Come detto sopra, una notte di qualche mese fa, ho sognato Dacia Maraini. La donna, vestita di bianco, aveva un corvo bianco sulla spalla, proprio come Sapienza, che parla con un corvo immaginario, come parlasse a se stesso, che rappresenta la sua coscienza.

Ora, quando ho sognato Dacia Maraini, tutto questo non lo sapevo. Non conoscevo nemmeno il nome dell’ultimo romanzo della Maraini, che ho però subito acquistato.

Ho aspettato qualche mese per leggerlo… ma quando l’ho fatto ho scoperto come le coincidenze tra il romanzo e la mia vita, il momento che sto vivendo, il sogno che ho fatto sono davvero numerose.

Se è vero, come credo, che i libri ci parlano, questo romanzo non mi ha solo parlato, mi ha rapita con un sogno, mi ha trascinato dentro se stesso, mi ha portato a sentire i sentimenti di Sapienza, a immedesimarmi con il suo dolore e la sua ironia, a sentire di essere come lui, una sognatrice che agli altri fa in qualche modo un po’ paura, per le sue idee liberali e il suo modo di approcciare la vita in maniera semplice ma decisa, di non arrendersi e di credere. Insomma, non ho solo letto questa storia, l’ho vissuta.

La domanda è: perché?

Perché ho sognato Dacia Maraini? Se non lo avessi fatto, questo romanzo non lo avrei mai acquistato: perché non lo conoscevo e perché della Maraini sapevo poco e nulla.

Dunque, perché ho sognato proprio la Maraini? Io che non la nomino mai (anzi, non la nominavo), dal momento che, non conoscendola, non l’avevo mai annoverata tra i miei scrittori preferiti?

E vogliamo parlare di tutte le coincidenze? Prima di tutto, del titolo del romanzo: “La bambina e il sognatore”. Poi, del corvo, che nel mio sogno se ne stava sulla spalla della scrittrice, nel romanzo sta appollaiato su quello di Sapienza. E del fatto che tutto parta da un sogno, nella mia vita, come nel romanzo…

Non so rispondere a queste domande. Forse un giorno, capirò.

Per ora, annovero questo libro in una nuova lista, che inauguro oggi. Non quella dei miei testi preferiti, ma quella che spingono il sogno a diventare realtà. La chiamo SognaLibro.

Per ora mi fermo qui, comprendendo coloro che mi prenderanno per matta, apprezzando quelli che, invece, crederanno alle mie parole. Come chi, nel romanzo, ha creduto ai sogni di Sapienza e a lui.

Vi lascio con questa frase tratta dal romanzo:

SO CHE LE DOMANDE SONO IL SALE DELLA MIA VITA.
LE DOMANDE MI AIUTANO A MANTENERE UN SENSO DEL FUTURO.
E IL FATTO CHE NON CI SIANO LE RISPOSTE MI FA CAMMINARE IN AVANTI. LE FERMATE SONO PROIBITE. LE FERMATE SONO LA MORTE.
E IO HO VOGLIA DI VIVERE

“LA BAMBINA E IL SOGNATORE”, DACIA MARAINI

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