Allora, allora, allora… che fatica fare questa recensione… “Fidanzati dell’inverno” di Christelle Dabos è senza dubbio il fantasy più acclamato e noto al grande pubblico degli ultimi anni, dunque permettetemi di sentirmi un po’ in difficoltà nel dire che… ok lo dico tutto d’un fiato: non-so-se-mi-è-piaciuto.

Estate con l’attraversaspecchi

Arrivo tardi nella lettura di questa saga: ho comprato tutti i quattro libri esattamente quando sono usciti, ma tutte le volte che provavo a iniziare non riuscivo ad andare oltre le prime pagine.

L’occasione è arrivata quando con @monicabrizzi, amica e collega lettrice e scrittrice conosciuta su Instagram, abbiamo pensato di dare vita a un gruppo di lettura per tutti i “ritardatari” o per chi volesse parlare di questa strana e originale quadrilogia.

L’Abbiamo chiamato “Estate con l’attraversaspecchi“: da giugno a settembre, un volume al mese delle saga. E con fine giugno, appunto, abbiamo finito la lettura del primo, “Fidanzati dell’inverno”. Ieri, primo luglio, ci siamo incontrate virtualmente per parlarne.

Ho espresso i miei dubbi. Non è che non mi sia piaciuto, infatti all’inizio l’ho precisato: non-so-se-mi-è-piaciuto. Perché il mondo creato dalla Dabos è davvero bellissimo, caratterizzato, magico e originale. Solo che ho avuto una sensazione di smarrimento in certe parti del romanzo, come se ci fosse dentro tutto il fantasy del mondo, un’accozzaglia di mondi, stili, richiami, ambientazioni… Ma andiamo per gradi, iniziamo dalla trama.

Trama di “Fidanzati dell’inverno”

Protagonista di “Fidanzati dell’inverno” è Ofelia, una giovane “lettrice” che vive su un’arca chiamata Anima.

Dopo la Lacerazione che ha messo fine al vecchio mondo, la vita si è concentrata su alcuni territori separati tra loro e sospesi nel firmamento, le arche. Abitate da famiglie dotate di poteri particolari, ognuna di esse è governata da un lontano antenato chiamato “spirito di famiglia”.

La giovane Ofelia è un’Attraversaspecchi, facoltà piuttosto rara tra gli abitanti di Anima. Goffa, solitaria e schiva, è però un’eccellente lettrice: le basta prendere un oggetto per leggerne la storia e percepire la traccia di tutti quelli che l’hanno toccato prima di lei.

Leggere un oggetto significa dimenticare un po’ se stessi per fare posto al passato di un altro, mentre attraversare gli specchi significa affrontare se stessi. Ci vuole fegato per guardarsi negli occhi, vedersi per ciò che si è immergersi nel proprio riflesso. Quelli che si mettono un velo sopra la faccia, che mentono a se stessi e si vedono migliori di ciò che sono non ce la faranno mai. Credimi, non è cosa da tutti.

Ofelia viene presto costretta a un matrimonio con un uomo di un’altra Arca: lascia quindi Anima per trasferirsi sulla lontana arca del Polo. Con lei la zia Roseline, madrina che ha il diritto di accompagnarla e aiutarla ad ambientarsi nel nuovo mondo.

Thorn, il fidanzato, si rivela presto un uomo rude ed enigmatico. Proprio come il mondo in cui vive. Ofelia scopre la città galleggiante chiamata Città-cielo, fatta di distorsioni spaziali e illusioni ottiche, dove una corte composta da clan rivali gravita intorno al comune antenato Faruk, l’immortale spirito di famiglia, affrontandosi con un triste miscuglio di astuzie, manipolazioni, artifici e tradimenti. A complicare le cose c’è il fatto che Thorn è l’intendente del Polo, ruolo che attira verso di lui l’odio di tutti.

Un ambiente spietato, in cui Ofelia sembra non potersi fidare di nessuno. In attesa delle nozze è costretta a nascondere la propria identità e…

… credo di dovermi fermare per non spoilerare troppo.

Un po’ di perplessità

fidanzati dell'inverno

Già se si legge la trama sulla copertina, si capisce che questo fantasy potrebbe piacere davvero a tutti. Scrivono: “Per chi ha amato Philip Pullman, Twilight, Hanger games, Harry Potter….

Hanno ragione, perché in effetti, andando avanti nella lettura, i passaggi mi ricordavano sempre qualcosa di differente: all’inizio molto “Harry Potter”, poi la storia di amore tra Bella ed Edward (Twilight), verso la fine, gli strani spiriti della “Cannocchiale d’Ambra” di Pullman, e un po’ il mondo di tutti contro tutti di “Hanger Games”…

Tutto molto bello, ma… A un certo punto mi sono smarrita. Questa cosa che non riuscivo ad “ambientarmi” nella storia mi ha creato caos. Vero che è un fantasy, tutto può succedere, ma bo, un minimo di scelta definitiva del contesto l’avrei preferita.

Grazie alla chiacchierata di ieri con le ragazze del gruppo di lettura, ho contestualizzato la storia nel genere dispotico Steampunk, eppure se ci penso alcuni passaggi non mi hanno convinto, mi sembra che quel genere non sia l’unico, come se l’intento fosse proprio quello di inserire tanti elementi di diverso genere per conquistare tanti gusti e lettori…

E poi ci sono cose che ho trovato strane. Per esempio dei doni di Ofelia si parla solo all’inizio e alla fine, in questo romanzo praticamente Ofelia non fa nè la lettrice nè l’attraversaspecchi; il romanzo non finisce e ci sta, è una saga, ma proprio resta nel limbo, cioè finisce sul più bello…….

Tutte queste cose hanno creato diverse perplessità. MA…

Il mondo meraviglioso di Christelle Dabos

Resta comunque il fatto che lo stile di scrittura di questo romanzo è impeccabile e trascina il lettore fino alla fine.

Le descrizioni sono proprio come le vorresti, nè troppo nè troppo poco, i personaggi il genere che ti si stampano nella mente. E sono tantissimi e assai particolari: la zia di Thorn, Bernilde, nobile e capricciosa appartenente alla famiglia dei Draghi, lo spietato e seducente ambasciatore Archibald, l’inquietante Cavaliere, Miraggio capace di mettere i brividi con un solo accenno di sorriso; e poi ancora, Gaele e Renard, uniche persone che sembrano davvero degne di fiducia. E poi i nomi: con i nomi, delle persone e dei luoghi, credo che la Dabos abbia fatto centro: stupendi!

Insomma… io non-so-se-mi-e-piaciuto “Fidanzati dell’inverno” e a questo punto riservo la mia opinione a proseguimento di saga. Penso comunque che un romanzo possa conquistarti in diversi modi, ma se ci pensi, se quando lo richiami alla memoria ti trascina ancora dentro alla storia… be abbia stravinto. E questo è il merito di questo primo libro. Da oggi, via libera alla lettura del secondo: “Gli scomparsi di Chiardiluna”.

Dopo “Fidanzati dell’inverno”, a luglio “Gli scomparsi di Chiardiluna”

Grazie alle mie compagne di viaggio, condividere le letture è un viaggio stupendo!

Se volete unirvi al gruppo, potete farlo in qualsiasi momento. A luglio leggeremo “Gli scomparsi di Chiardiluna”. Scriveteci!

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